Vladimiro

Vladimiro nacque a Jano  il 13 Ottobre 1955. Attivo fin da ragazzo in gruppi di diversa estrazione, non trovò piena soddisfazione in nessuno di essi. Finché nell'estate del '74 incontrò gente del movimento ecclesiale di Comunione e Liberazione: fu un incontro decisivo per la sua vita. Scrisse "La mia anima e il significato della mia vita erano nelle mie mani e le mie mani erano poste in quelle del Signore".

La gioia di comprendere finalmente il senso della sua esistenza come  disegno d'amore di Dio nei suoi confronti pro-rompeva nei rapporti con gli amici e in tutte le sue iniziative. "Miro", come veniva amichevolmente chiamato, espri-meva una fede intensa, una grande vitalità e, allo stesso tempo umiltà e mitezza.  Nel Novembre del '75 iniziò a lavo-rare presso la cooperativa "Don Magnani" che gestiva il collegio "Vladimiro Spallanzani" a Dinazzano. "Vado a fare il collegio" diceva agli amici.

Lo ha letteralmente fatto. Miro in collegio seguiva tutto: seguiva i ragazzi nel doposcuola, teneva i rapporti pubblici, curava l'amministrazione, aiutava la cuoca; i lavori più umili e impegnativi erano i suoi. Uno dei ragazzi ebbe a scrivere, dopo la sua morte: "Lui era il direttore, ma, più che direttore, era per me un fratello. Miro ci insegnava a cantare, a essere educati, ci faceva giocare, divertirci. Ci parlava sempre dell'amicizia. Voleva che ci rispettassimo e non facessimo a botte". Vladimiro morì in un incidente stradale il 17 Febbraio del '77, probabilmente causato dalla stanchezza per il duro lavoro cui si sottoponeva quotidianamente.
A pochi, come a lui, si addice il passo del libro della Sapienza che dice: "Vecchiaia veneranda non è la longevità, ma la canizie per gli uomini sta nella sapienza; vera longevità è una vita senza macchia.... Giunto in breve alla perfezione, ha compiuto un lungo cammino. La sua anima fu gradita al Signore."

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